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Alla scoperta della Città degli Imperiali
Francavilla Fontana
Le Padre Liguorini
La comunità redentorista in FRANCAVILLA FONTANA

Il primo incontro della città di Francavilla Fontana con i Redentoristi avvenne nell’anno 1773 in occasione di una Missione. In seguito, i nostri furono invitati dal Re Ferdinando I di Borbone, dietro esplicita richiesta del popolo, entusiasta delle nostre Missioni, a prendere possesso del vecchio convento dei frati Conventuali. Nel 1819 i nostri presero possesso del convento.
Furono riccamente dotati di beni immobili; a tutt’oggi una contrada sulla via provinciale per Manduria è chiamata “i Padri”. La chiesa era dedicata a S. Francesco, ma in seguito fu ingrandita e dedicata a S. Alfonso. Al tempo della soppressione delle Congregazioni religiose da parte del Governo Civile, i nostri furono mandati via e lasciarono i lavori incompiuti.


Finalmente dopo insistenti richieste dei cittadini e con il vivo interessamento dell’Arciprete don Vito Cervellera, la chiesa e l'annesso convento furono restituiti ai nostri nell’anno 1924 dopo una memorabile Missione. I lavori di restauro e decorazione della chiesa furono portati a termine nel quadriennio 1924-1928 dal P. Di Costa Salvatore e dal Fr. Salvatore De Rosa che ne hanno fatto una delle più belle chiese della Puglia, unica nel suo genere: la chiesa d'oro.
Nel 1939, centenario della canonizzazione di S. Alfonso, fu restaurata la facciata che nasconde veramente il bellissimo interno. Svolge opera di assistenza alla Chiesa locale e di predicazione.
Cronaca della Casa
dei Missionari Redentoristi
in Francavilla Fontana
Seguono presentazioni e recensioni relative all’opera:
Prefazione
Caro lettore, forse perché amo la storia o forse anche perché “l’occasione fa l’uomo ladro” ho pubblicato questo manoscritto che hai nelle mani, un manoscritto (come l?altro di Salvatore Titomanlio e altri, già pubblicato sulla nostra Casa di Corato), capitatomi “occasionalmente” tra le mani. L?autore è Padre Salvatore Di Coste nato il 14 febbraio 1870 a Francavilla Fontana e quivi morto l?11 giugno 1951, Missionario Redentorista fondatore della Casa del Suo Istituto in Francavilla Fontana.


Il primo incontro dei Francavillesi, con i Missionari Redentoristi, Istituto fondato da S. Alfonso M. de Liguori è avvenuto nell’anno 1793.
Ho voluto conservare lo scritto nel suo stile un po’ottocentesco e anche con la punteggiatura un po? così.... ...
Da Francavilla la numerosa Comunità religiosa dei “Padri” sino agli anni 1970 e oltre si irradiava in tutta la Puglia sino all?estremo Salento dove, in quei luoghi, già nel 1735 era passato come Missionario, proprio S. Alfonso che di ritorno, passando da Foggia, fu pregato dal vescovo di Troia (Foggia non era allora Diocesi), Mgr. Pietro Faccolli, successore di Mgr. Giacomo Emilio Cavalieri, zio di S. Alfonso, di fermarsi a predicare. In quella occasione S. Alfonso ebbe la visione della Madonna detta dei “Sette Veli”.
Quanto scrive il P. Di Coste, oltre ad essere una cronaca, è anche uno spaccato della vita sociale e politica del tempo. La considerazione un po’amara e ironica che egli fa, quando, dopo aver parlato di certi avvenimenti, dice: “cose di questo mondo”, ci riporta alla considerazione dei nostri giorni. Alla fine, però, esprime grande fiducia nel futuro e nella vittoria del Bene sul male.
Conclude, infine, pregando per i suoi confratelli, i padri (li Patri per i francavillesi), di essere testimoni santi e santificatori. Voglio offrire a te (lettore) e ai miei Confratelli, ma soprattutto ai miei Concittadini, la scoperta di questo manoscritto. La conoscenza delle difficoltà e delle vittorie del passato possono essere di auspicio a “gioie più grandi e più belle”.
Francavilla Fontana, 9 novembre 2009
P. Pompeo Franciosa
Redentorista
Ringrazio la Grafycom di Francavilla Fontana nelle persone di: Massimo Incalza, Emiliano Pinto e Tina Argentina, per la collaborazione nella trascrizione del testo.


Nota di Presentazione
a cura di Cosimo De Gironimo*
Il presente testo “Cronaca della Casa dei missionari Redentoristi in Francavilla Fontana” pubblicato dal Rev. Padre Pompeo Franciosa, Superiore dei Padri Redentoristi in questa nostra città è un?opera preziosa di pubblico interesse che riesuma e diffonde i colori nascosti di una parte della cultura storica di Francavilla Fontana. Oltre tutto, mi onora dirlo, è la minuziosa narrazione di fatti storici secondo l?ordine della loro successione, scritta e firmata da mio zio Padre Salvatore Di Coste Redentorista.
Ritengo nasca con questo testo un nuovo giorno. Va letto, per scoprirne l?interesse storico. La lettura, è pur vero, non dura che il tempo necessario per leggere, ma i fatti memorizzati nelle pagine di questa “Cronaca”, narrazione sistematica di usi, costumi e persone della nostra collettività di un tempo, conserverà nel futuro le ricchezze racchiuse che rimarranno eterne nel ricordo di questo testo che il tempo non potrà cancellare.
Il sole che illumina la nostra città viene, in questa opera, incastonato in una delle più belle chiese dei R.R. Padri Liguorini. Chiesa stupenda, favolosa, ricamata come un fazzoletto, come una trine i cui affreschi ed ori che adornano e rivestono la sua cupola e le sue navate, innalzano al cielo un canto, una musica, una melodia. “L’onore (secondo il Vico) va al maestro e allo scolaro”. Se noi siamo gli umili scolari è pur vero che la gloria ci è stata trasfusa dal grande “maestro” che ha preteso ed ha saputo realizzare, una “Casa” ed una “Chiesa” volute, per usare le stesse parole del narratore di questa Cronaca, dalla “Divina Provvidenza”.


Da qui, il merito di una lapide commemorativa collocata e visibile, per chi entra in chiesa, nella parte alta a sinistra del suo ingresso principale, nella cui epigrafe tanto si legge: “P. Salvatore Di Coste, edificavit, reustauravit, ornavit”. Qui collocato, riteniamo, vi sia l?onore e l?orgoglio della famiglia, nonché quello dell?intera cittadinanza di Francavilla Fontana.
Un ringraziamento, quindi, al Rev. Padre Pompeo, a titolo personale ma, soprattutto, interpretando il sentimento dei miei concittadini, anche in loro nome e conto, per aver portato nella nostra città l?interesse di un?opera che nessuno fino ad oggi conosceva, riesumando le sue remote tradizioni, elaborando una cultura storica nascosta. “Clio”, la musa della storia, proteggerà nel tempo questa Sua opera.
Cosimo De Gironimo
*Avvocato
Nota dell’Editore*
«Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini».
Ritengo che su questa citazione dell?indimenticabile Magistrato italiano Giovanni Falcone si possano costruire imperi di saggezza umana, teorie logiche di vita e valutazioni sulla vita di ogni uomo. A queste sagge parole aggiungerei che restano i segni del passaggio di ogni uomo, segni indelebili, lievi o profondi, che fanno di ogni vita vissuta un esempio.


Indispensabile è, però, l?operato di altri uomini i quali con la loro forza di volontà riescono a decifrare “le idee” dei loro antenati e a farle “camminare sulle proprie gambe”, in modo che questi “altri uomini” possano clonare le impronte lasciate dai loro predecessori. E se le impronte che ognuno di noi lascia durante il cammino della vita saranno ben visibili nel tempo e indicheranno la giusta via da percorrere, allora avremo lasciato una buona eredità ai posteri. Solo allora, non contano gli errori che a volte si commettono involontariamente, ma solo se l?intendimento è quello di percorrere un giusto cammino, solo allora avremo lasciato un buon ricordo di noi e potremmo sperare nell?input di qualcuno, che, chissà, un giorno, con il suo apprezzamento, vorrà fare apprezzare dagli altri ogni iniziativa e azione messa in atto nella vita.
Una premessa questa, un “cappello” alla mia osservazione dopo aver letto questo libro realizzato dal rispettabilissimo padre Pompeo Franciosa che per la seconda volta mi ha onorato della richiesta di essere l?editore delle sue opere. Fu con grande piacere che con la mia “nota”, esposta in occasione dello scorso lavoro didattico “I Missionari Redentoristi, San Gerardo Maiella e la Città di Corato” realizzato da questo singolare Padre redentorista, lo aggettivai “generoso e filantropo, esempio di chiaro altruismo, ispirato alla memoria delle gesta altrui”.






