Mattarella firma e promulga la legge elettorale

l presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha promulgato la nuova legge elettorale. Il provvedimento “modifica il sistema di elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica” con delega al Governo per la determinazione dei collegi elettorali uninominali e plurinominali. Dopo la firma del capo dello Stato la legge è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, prevista la prossima settimana. Nei giorni scorsi ci sono state forti pressioni dei 5 Stelle affinché il Colle negasse il via libera.
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​Ma il capo dello Stato aveva già fatto sapere – rispondendo a uno studente – che i compiti che gli affida la Costituzione sono delimitati e attengono al controllo di norme che siano manifestamente incostituzionali, non altro. Dunque, né potrebbe sconfinare nel campo più politico, nel giudicare il merito della riforma, né in quello della Corte Costituzionale che comunque sarà «investita» da ricorsi già annunciati. Del resto, si sa che uno dei provvedimenti su cui Mattarella si è più speso e ha più volte richiamato il Parlamento al suo ruolo, è stato proprio la legge elettorale.

Sostegno trasverasale, no di M5s e Mdp
La riforma è stata sostenuta a Palazzo Madama dallo stesso schieramento trasversale che ne ha consentito il primo via libera a Montecitorio: ai voti della maggioranza si sono aggiunti, dopo la definitiva uscita di Mdp, quelli di Forza Italia e Lega. Anche il gruppo Ala ha confermato il proprio sostegno al provvedimento con il suo leader, Denis Verdini, che nell'Aula del Senato ha tra l'altro affermato: «Rivendico con orgoglio tutto quello che abbiamo fatto, il ruolo di supplenza che abbiamo svolto».
M5S e Mdp, tornati in Aula, dopo l'abbandono dei lavori messo in atto nella fase conclusive delle votazioni sulle 5 fiducie poste dal governo, hanno ribadito il loro ‘no' al disegno di legge. Contro la nuova legge, il M5s ha anche presentato un ricorso alla Consulta.
Casaleggio-Di Maio: Rosatellum? Pessima legge, rammarico
«È una pessima legge, c'è un po' di rammarico» ha dichiarato oggi Davide Casaleggio a chi gli chiedeva della firma sul Rosatellum apposta dal Capo dello Stato. «Non siamo d’accordo, la partita si sposta alla Consulta con un nostro
dettagliato ricorso, ma se gli italiani vogliono mandare a casa quelli che si sono votati il Rosatellum, votino per noi domenica e vedrete come la legge che favorisce le ammucchiate sarà uccisa nella culla» ha aggiunto il candidato premier M5s Luigi Di Maio.
Cosa prevede la nuova legge
Il Rosatellum bis (dal nome di Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera) prevede il 36% di parlamentari eletti in collegi uninominali con formula maggioritaria e il restante 64% in collegi plurinominali con metodo proporzionale. Il sistema maggioritario determina l'assegnazione di 231 seggi a Montecitorio e di 109 seggi a Palazzo Madama, mentre i seggi restanti derivano dal voto proporzionale. Non è previsto premio di maggioranza. La legge fissa soglie di sbarramento, identiche per i due rami del Parlamento, al 3% per le singole liste e al 10% per le coalizioni e delega il Governo a determinare entro 30 giorni i collegi uninominali e plurinominali.
