Renzi a Torino: “La sfida è tra
noi e il M5s”
Il segretario del Pd all’assemblea degli amministratori di Torino: “Forza e coraggio e andiamo a vincere le elezioni”

Matteo Renzi all’assemblea degli amministratori locali di Torino inizia di fatto la campagna elettorale. Una chiamata alle armi ai tanti bravi amministratori del Pd che secondo il segretario “saranno fondamentali” in questa campagna elettorale. Per il segretario Pd la sfida sarà difficile, ma il Pd c’è la può fare perché è “la forza e il coraggio del Paese. Forza e coraggio è un’esortazione, ma non è solo questo, è la nostra carta d’identità. Noi siamo la forza di questo Paese, che in pochi anni è passato dagli ultimi d’Europa ed è entrata tra quelli che giocano un ruolo fondamentale. Noi siamo il coraggio, il coraggio di provarci. Noi ci abbiamo provato, abbiamo subito anche sconfitta, ma può perdere solo chi prova a cambiare le cose. Allora forza e coraggio e andiamo a vincere le elezioni”.
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50 giorni alle elezioni
“Mancano 50 giorni alle elezioni, 50 giorni in cui, come ha detto Paolo (Gentiloni ndr.) scherzando, diremo tutti che sono decisivi per il futuro. Ma in questi 50 giorni il ruolo degli amministratori è più forte del passato. Una stretta di mano vale più di un like. Nei prossimi 50 giorni di campagna elettorale è nella capacità di radicamento territoriale del Pd che abbiamo un’arma straordinaria da giocare”.
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Sfida alle elezioni
“Se guardate i giornali gli editorialisti hanno già votato e i titolisti già deciso. Hanno letto i sondaggi e detto che ha vinto il centrodestra: si sono dimenticati di leggere la legge elettorale che per due terzi premia non le coalizioni ma il primo partito. La sfida per il primo posto alle elezioni non è tra Berlusconi e Salvini ma tra Pd e M5s. Lo dico ai moderati: l’alternativa al Pd non è il centrodestra ma il M5s. Lo dico a chi continua a pensare che il Pd abbia scritto una pagina importante del passato o del presente. Siamo gli unici – ha aggiunto – a poter mettere in sicurezza non i conti pubblici, lo abbiamo già fatto, ma il futuro di questo Paese”.
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Giochiamo all’attacco
“Caro Pd, per vincere le elezioni abbiamo bisogno di forza e coraggio: andiamo a giocare questi cinquanta giorni all’attacco e non sulla difensiva con un catenaccio. Se ci si crede – ha detto Renzi – le cose cambiano, ma bisogna alzare il livello della discussione. Come? Indicando cento cose che abbiamo fatto e cento che dobbiamo fare. La numero uno sarà il lavoro. Partendo da quella proposta del salario minimo orario che è una proposta di equità e giustizia. La proposta numero cento – ha proseguito – sarà le finanze pubbliche. Noi ci impegniamo a buttare giù il debito. Non si fa con logiche di austerity, per abbassarlo devi avere la forza di fare una misura sul debito e contemporaneamente dare ossigeno alla imprese e alla famiglie. Nel mezzo – ha concluso Renzi- i nostri diritti, i nostri valori. Senza promesse. Noi presentiamo i nostri risultati. Come il canone non lo mettiamo nelle promesse, lo mettiamo nei risultati, perché prima non lo pagavano tutti. Adesso sì e lo si paga meno. Noi abbiamo a cuore la lotta all’evasione, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Il canone è il simbolo di questa lotta”.
Fake news
“Bisogna fare un investimento forte sulla lotta alle falsità. Noi abbiamo fatto un lavoro da spazzini sul web delle falsità, con il report sulle fake news, che ha portato alla chiusura di altri due siti che erano collegati ai rilanci di pagine per due milioni di fan su Facebook. questa roba delle fake news non ha avuto un rigo nelle ultime 48 ore sui media tradizionali. L’azienda che gestiva i siti su cui si appoggiavano queste due pagine ci ha chiamato per chiederci scusa. Mentre voi amministratori dovete ripulire le città dall’immondizia, e ad occhio e croce vi riesce meglio degli amministratori delle città non amministrate dal Pd, noi dobbiamo ripulire il web dalle balle”.
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M5s
“Per mesi e mesi si è parlato del buon governo dei Cinque stelle a Torino ma per prima cosa hanno tagliato sulla cultura. Noi non vogliamo fare polemica ma mostrare una diversità. Noi siamo gli amministratori che non falsificano i bilanci, non mettono cinque milioni in più a penna. E nella nostra città i revisori dei conti non si dimettono. Non possiamo stare sempre sulla difensiva facendo raccontare che sprechiamo i soldi pubblici, perché non è così. Se con me si fossero dimessi i revisori dei conti, ci avrebbero portato via. A me di Spelacchio non interessa granché. Non interessa se è bello o brutto. Ogni Spelacchio è bello a mamma sua. Ma se costa il doppio degli alberi delle altre città non è un problema di onestà ma di incompetenza. Il punto non è se è bello o brutto ma se funziona un’amministrazione. Non puoi gridare onestà e poi essere incapace di risolvere i problemi- aggiunge-. Incompetenza è incompetenza anche se sorride bene, se si mette la cravatta giusta e si pettina bene. L’incompetenza è il nostro avversario alle prossime elezioni”.
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Rifiuti a Roma
“Quando c’è stata l’emergenza rifiuti io ho chiamato Bonaccini per dirgli di dare una mano a Roma. Noi i rifiuti di Roma li prendiamo, perché non possiamo pensare che la Capitale d’Italia sia sommersa dai rifiuti. Bonaccini mi da l’ok e quando era tutto pronto si accorgono in un’importante azienda privata che Bonaccini era del Pd. Dunque marcia indietro per non dare un vantaggio elettorale al Pd. Poi cercano l’aiuto dell’Abruzzo e dopo due giorni scoprono che anche Luciano D’Alfonso è del Pd. Questa è la prova lampante che la colpa dei rifiuti a Roma è del Pd che ha troppi governatori”.
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Centrodestra
“Il centrodestra è il centrodestra che torna a mettere insieme il modello Arcore venti anni dopo. Dove c’era Bossi in cannottiera c’è Salvini con la felpa. Al posto di Fini c’è la Meloni. E al posto di Berlusconi c’è Berlusconi, con qualche capello in più. Il punto chiave è che quest’alleanza si presenta come l’alleanza di solidità, ma è l’alleanza dello spread. E noi siamo quelli che siamo dovuti intervenire per far ripartire questo Paese. Salvini chiede ai suoi followers rimedi per l’influenza, noi gli rispondiamo che siamo per la scienza di chiedere ad un dottore. Berlusconi ha parlato del quinto golpe democratico, sì perché siamo arrivati al quinto”.
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Sinistra
“Possiamo dare un messaggio alla sinistra e ai moderati di voto utile? Sì, possiamo perché un voto alla sinistra radicale porta a far passare un candidato di destra e rischia di mandare un leghista in parlamento o alla guida di una regione. Possiamo fare un appello al voto utile anche sui moderati perché le persone moderate lo vedono nell’azione quotidiana il bicchiere mezzo pieno. E quelli che tornano oggi e promettono miracoli, i moderati lo sanno che sono gli stessi che hanno governato per decenni senza aver risolto i problemi”.
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Europa
“Noi siamo quelli che credono agli Stati Uniti Europa, non alla Padania libera e indipendente. Proprio per questo vogliamo un’Europa, più forte, più solida e più politica. Sabato prossimo a Milano organizzeremo un evento importante con il Pse in cui diremo come immaginiamo l’Italia dentro il percorso europeo”.
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Sondaggi
“Non è importante il nome di chi va a palazzo Chigi, è importante che sia del Pd. Siamo una squadra. I leader i sondaggi li cambiano non li inseguono. Guardate Bersani, Prodi, Veltroni, Rutelli…Nei sondaggi delle elezioni del 2013 a 50 giorni prima del voto eravamo a 11 punti in più di quelli che abbiamo preso. E’ finita pari con gli altri. Se ci si crede le cose si cambiano ma dobbiamo alzare il livello della discussione”.
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Ambiente
“Prima di parlare di ambiente con noi sciacquatevi la bocca. Se avete intenzione di fare la campagna sui sacchetti, noi rilanceremo sui temi ambientali. Se l’attenzione che c’è stata per i sacchetti ci fosse stata sull’amianto a Casal Monferrato, dove noi con 37 milioni siamo andati a sanare una situazione vergognosa. Noi siamo il Pd e siamo orgogliosi di aver firmato a Parigi il trattato sul clima”.
Futuro
“Noi dobbiamo essere orgogliosi del fatto che stiamo costruendo futuro, la gente ha paura del futuro, noi lo vogliamo costruire”.
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Cultura
“Una delle differenze tra noi e gli altri è la cultura. C’è chi taglia sulla cultura, c’è chi taglia sugli eventi, c’è chi taglia sulle mostre, c’è chi dice che con la cultura non si mangia, e c’è chi dice, come noi, che la cultura è il pane quotidiano. Abbiamo dimostrato che la cultura è l’elemento d’identità di un popolo”.